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Seconda puntata della nostra serie di post sulle donne. La parola va oggi alla nostra collaboratrice Cassandra. Buona lettura!

LA VIRTU’ DELLA NORMALITA’ NON VA IN TV


Le prostitute sono sempre esistite: ora si chiamano escort, prima si chiamavano cortigiane e prima ancora etere. Certo, etere e cortigiane stavano qualche gradino sopra le escort odierne, erano colte e sofisticate ma, se le prostitute moderne si limitassero a fare il loro mestiere, certo questa differenza non disturberebbe nessuno. Personalmente, è un’altra la differenza che mi infastidisce e che mi fa incazzare e cioè l’atteggiamento che hanno i media nei confronti di queste donne che vendono il proprio corpo non tanto per soldi, quanto per avere un posto in Consiglio Regionale o all’Isola dei famosi. Diciamocelo, i mezzi di comunicazione, e in particolare la televisione,  hanno quasi sempre dato un’immagine sbagliata della donna, in primo luogo dal punto di vista fisico (un esempio su tutti, la Marcuzzi-chiodo che si vede gonfia e di conseguenza si riempie solo di sbifidus) ma anche dal punto di vista per così dire sociale della donna (come dimenticare il marito che, aperta la porta e trovatosi di fronte una palla di polvere, si rivolge alla moglie con un fastidiosissimo: -Cara, è per te!- ?). Negli ultimi mesi però si è davvero oltrepassato il limite (almeno il mio): come può la televisione, conscia del suo potere sulle persone, sponsorizzare le escort offrendole come immagine se non giusta, quantomeno non sbagliata? Si sa che la virtù fa meno notizia del vizio, ma è davvero questo l’esempio che vogliamo dare non solo alle donne che, soprattutto se insicure, finiranno per seguire le orme di coloro che usano il loro corpo per raggiungere i loro obiettivi, ma anche agli uomini, che si sentiranno autorizzati a chiedere prestazioni sessuali in cambio di una contropartita?

Ma come possiamo noi, donne della quotidianità, affermare la nostra normalità (che è poi la nostra virtù) contro il dilagare di questo cattivo esempio di donna, se i mezzi di comunicazione hanno occhi solo per il vizio? Non ho sentito la necessità di scendere in piazza il 13 febbraio perché credo che manifestare contro le prostitute non sia il modo giusto per affermare i nostri meriti. La mia personale protesta è quotidiana e a lungo termine. Frequento l’università e studio per poter diventare un giorno, forse, un magistrato (donna) grazie all’impegno e alle doti intellettuali e non a quelle fisiche. Ma soprattutto cerco ogni giorno di comportarmi in maniera tale da poter essere per i miei figli, un giorno, un esempio di donna seria ed onesta; voglio poter dimostrare loro che per raggiungere dei risultati e realizzare i proprio progetti (e magari anche i propri sogni) non è importante l’angolo di apertura delle gambe. Essere donna vuol dire molto altro.